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Occorre fare sempre fact checking quando si sentono notizie di guerre lontane da noi. Incrociare le fonti è sempre una cosa auspicabile per capire chi ha torto e chi ha ragione in un conflitto che coinvolge vite umane.

Fonti Utilizzate:

• Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA)
• Ministero della Salute di Gaza (dati riportati da OCHA)
• The Guardian (giornalismo umanitario riconosciuto)
• Swissinfo.ch (agenzia di stampa svizzera, fonte attendibile)

Dati principali:

Vittime Palestinesi:

• Secondo OCHA e il Ministero della Salute di Gaza, dal 7 ottobre 2023 al 22 aprile 2025:
  • Almeno 51.439 palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza.
  • Oltre 115.000 feriti.
  • Più della metà delle vittime sono donne e bambini (fonte: The Guardian).
• Dopo la ripresa delle ostilità il 18 marzo 2025:
  • Almeno 2.062 morti aggiuntivi (fonte: Swissinfo.ch).

Vittime Israeliane:

• Secondo fonti precedenti citate da OCHA:
  • Circa 1.200 israeliani uccisi dall’inizio del conflitto il 7 ottobre 2023.
  • Le cifre comprendono sia civili che militari.
  • Non ci sono dati ufficiali aggiornati recenti pubblicati attraverso canali umanitari indipendenti.

Analisi:

• Il bilancio delle vittime mostra un impatto sproporzionato sulla popolazione civile palestinese.
• La situazione è in continua evoluzione, con nuovi bombardamenti riportati in aree densamente popolate, inclusi rifugi civili e scuole.

Note Metodologiche:

• I dati riportati sono quelli più aggiornati disponibili al 27 aprile 2025.
• Le cifre attribuite al Ministero della Salute di Gaza sono presentate come “non verificate” dalle Nazioni Unite, ma sono comunque considerate attendibili nel contesto umanitario attuale.

Fonti Consultate:

• OCHA, “Humanitarian Situation Update – Gaza Strip, 22 April 2025” (unocha.org)
• The Guardian, “Holocaust survivors call for end to war in Gaza” (theguardian.com)
• Swissinfo.ch, “At least 17 dead in Israeli strikes on Gaza” (swissinfo.ch)

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Questo documento è basato esclusivamente su fonti riconosciute come autorevoli e conformi ai criteri umanitari internazionali.